L’ultimo giorno di un condannato a morte

quella folla in cui tutti mi conoscevano e io non conoscevo nessuno; quella strada pavimentata e murata da visi umani... Ero ebbro, istupidito, incosciente. Che cosa insopportabile il peso di tanti sguardi tutti su di te

La mano dell’esecutore ha tremato.

«Vi chiedo scusa, signore!», mi ha detto. «Vi ho fatto male?».

Questi carnefici sono uomini dolcissimi.

Piu d’uno di quelli che vengono per me vi andra per se.

Per questi esseri fatali vi e in un certo punto della piazza un luogo fatale, un polo d’attrazione, una trappola. Essi vi girano attorno finche non vi cascano

E sono ricaduto sulla sedia, cupo, inaridito, disperato. Ora dovrebbero tornare; non mi importa piu di niente; l’ultima fibra del mio cuore e spezzata. Sono ormai buono per cio che faranno

Ahime! amare ardentemente una sola creatura al mondo, amarla con tutto il proprio amore, e averla dinanzi a se, che vi vede e vi osserva, vi parla e vi risponde, e non vi conosce! Non desiderare altra consolazione che lei, e vedere che e la sola a non sapere che cio vi e necessario perche state per morire

Mi ha dimenticato, viso, parola, accento; e poi, chi mi riconoscerebbe con questa barba, questi vestiti e questo pallore? Come! gia cancellato da questa memoria, la sola in cui avrei voluto vivere! Come! gia non piu padre! essere condannato a non udire piu questa parola, questa parola del linguaggio infantile, tanto dolce da non poter restare in quello degli uomini: papà!

Ahime! che cosa fa la morte della nostra anima? quale natura le lascia? che cosa puo prenderle o darle? dove la mette? le presta talvolta occhi di carne per guardare sulla terra, e piangere?

Sara una folla pallida e sanguinante, e ci saro anch’io. Non ci sara luna, e si parlera sottovoce

In questa stessa citta, a quest’ora, e non troppo lontano da qui, in un altro palazzo, c’e un uomo che ha anch’egli guardie a tutte le porte, un uomo unico come te tra la gente, con la sola differenza che lui e tanto in alto quanto tu sei in basso». La sua vita intera, minuto per minuto, non e che gloria, grandezza, delizie, inebriamento. Attorno a lui tutto e amore, rispetto, venerazione. Le voci piu forti diventano deboli parlandogli, e le fronti piu fiere si piegano. Sotto i suoi occhi non ci sono che seta e oro. A quest’ora, presiede qualche consiglio di ministri dove tutti sono della sua opinione; oppure pensa alla caccia di domani, al ballo di questa sera, sicuro che la festa ci sara alla data ora, e lasciando agli altri l’organizzazione dei suoi piaceri. Ebbene! quest’uomo e in carne ed ossa come te!

C’e come un brusio di campane che scuote le cavita del mio cervello; e attorno a me non scorgo piu quella vita piana e tranquilla che ho lasciato, e dove gli altri uomini camminano ancora, se non attraverso i crepacci di un abisso