Scritto da Casanova dopo il suo ritorno a Venezia, e in italiano, questo racconto autobiografico offre già tutte le qualità che renderanno impareggiabili le Memorie. Con tocco felice, vivacità nei particolari e gusto nel commentarli, Casanova racconta qui una sua disavventura d’onore, che poteva costargli la vita, durante il suo soggiorno a Varsavia: per un insulto subìto nel camerino di una ballerina italiana, sfida a duello un nobile polacco, «grande panettiere del re», non senza vari pensamenti prima di decidersi, poiché nell’audacia guerriera non era certo così forte come nella seduzione. L’esito fortunoso dello scontro lascia però uno strascico di dubbi e di chiacchiere. Il racconto si presenta perciò come una cronaca che vuole ristabilire la verità. Come un feroce minuetto, la narrazione si snoda in tempi rapidi e perfettamente studiati – e intanto ci offre indirettamente un autoritratto dell’autore, che qui fa le prime prove decisive con la sua «penna che non ha né vuole aver freno». Ma queste pagine sono anche un messaggio cifrato all’interno di una società, la crudele Venezia che guardava ora con una certa scettica indifferenza il suo celebrato fuggiasco: e proprio con questo libretto Casanova intendeva riscattare la propria immagine.
Giacomo Girolamo Casanova è stato un avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, diplomatico, filosofo e agente segreto italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Di lui resta una produzione letteraria molto vasta ma viene principalmente ricordato come avventuriero e come colui che fece del proprio nome l'antonomasia del seduttore e libertino. A questa fama di grande conquistatore di donne contribuì verosimilmente la sua opera più importante: Histoire de ma vie (Storia della mia vita), in cui l'autore descrive, con la massima franchezza, le sue avventure, i suoi viaggi e i suoi innumerevoli incontri galanti. L'Histoire è scritta in francese: la scelta linguistica fu dettata principalmente da motivi di diffusione dell'opera, in quanto all'epoca il francese era la lingua più conosciuta e parlata in Europa. Fra corti e salotti, Casanova sfiorò, quasi senza accorgersene, un momento di svolta epocale della storia. Conobbe molti fra i grandi del suo tempo e ne documentò gli incontri; erano fra questi personaggi come Jean-Jacques Rousseau, Voltaire, Madame de Pompadour, Wolfgang Amadeus Mozart, Benjamin Franklin, Caterina II di Russia, Federico II di Prussia. Ma Casanova non comprese lo spirito di rinnovamento che avrebbe fatto volare la storia verso direzioni mai percorse prima. Rimase ancorato fino alla morte al vecchio regime e a quella classe dalla quale, per nascita, era stato escluso e della quale cercò disperatamente di far parte, anche quando essa era ormai irrimediabilmente avviata verso il tramonto.